Contenuto
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge 15 maggio 2023, n. 55 è stata ratificata l’adesione dell’Italia alla Convenzione di Vienna, entrata in vigore il 15 novembre 1972 per facilitare il commercio internazionale degli oggetti in metallo prezioso (platino, oro, palladio, argento).
L’ accordo, che ha armonizzato gli standard e le norme tecniche per garantire un’adeguata tutela del consumatore, ha anche introdotto il marchio comune di controllo “Common Control Mark” , che indica il metallo prezioso e la sua finezza.
Gli Stati che fanno parte della Convenzione consentono che le merci contrassegnate con il marchio comune di controllo circolino nel proprio territorio senza ulteriori prove e marcature, se tali articoli sono ritenuti idonei per il mercato interno.
Trascorsi 3 mesi dalla notifica dell’adesione italiana all’accordo internazionale, presumibilmente dall’autunno 2023, le aziende italiane potranno ufficialmente far controllare e punzonare i propri prodotti presso gli Uffici del Saggio istituiti presso i Laboratori abilitati delle Camere di Commercio di Alessandria-Asti, Arezzo-Siena e Vicenza.
Dopo tale passaggio i gioielli made in Italy potranno essere immessi direttamente nei mercati di 21 Paesi (Austria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Israele, Lettonia, Lituania, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Svizzera e dai Paesi che la riconoscono come Francia e Spagna) senza ulteriori verifiche.
Si tratta comunque di una scelta volontaria dell’azienda, che può decidere se utilizzare la nuova procedura in Italia o mantenere quella attuale che prevede il ricorso all’ufficio saggi del paese di destinazione.
Con la piena operatività della Convenzione è quindi ipotizzabile anche una crescita delle esportazioni del settore verso i paesi già firmatari della Convenzione.