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Una popolazione che continua ad aumentare anche se a rilento. E’ quella delle start up innovative che in Umbria dimostra, negli ultimi tre mesi del 2021, uno stato di discreta salute con un numero di imprese iscritte alla sezione speciale del Registro Imprese della Camera di Commercio sostanzialmente invariato rispetto all’inizio dell’anno (229 unità al 31 dicembre a fronte delle 201 al I trimestre dell’anno).
Le start up registrate in Umbria incidono per l’1,6% sul totale nazionale e rappresentano il 4,6% del totale delle nuove società di capitali registrate in regione (possono ottenere lo status di startup innovativa le società di capitali costituite da meno di cinque anni, con fatturato annuo inferiore a cinque milioni di euro, non quotate, e in possesso di determinati indicatori relativi all’innovazione tecnologica ndr). Un’incidenza percentuale, rapportata al resto del Paese, elevata, che colloca l’Umbria al quarto posto in Italia dopo Trentino Alto Adige, Lombardia e Friuli Venezia Giulia.
E’ uno degli aspetti che emerge dall’ultimo Report di monitoraggio trimestrale, dedicato ai trend demografici e alle performance economiche delle startup innovative, realizzato da Mise, InfoCamere, con il supporto delle Camere di Commercio.
Nel Report, dedicato al mondo delle nuove imprese tecnologiche, si conferma buona la performance di Perugia. Resta infatti nella classifica stilata da Infocamere tra le prime venti province per numero (in valore assoluto) di start up innovative. Nel capoluogo operano infatti 166 start up , l’1,8% del totale nazionale.
Il quadro nazionale
Nel quarto trimestre 2021 le startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese risultano 14.077.
Si conferma la Lombardia la regione con il maggior numero di startup (3.749, pari al 26,6% del totale nazionale) e precede Lazio (1.700, 12,1%) e Campania (1.290, 9,1%). In coda figurano invece la Basilicata con 132 (0,9%), il Molise con 81 (0,6%) e la Valle d'Aosta con 21 (0,2%).
Evidente anche il processo di digitalizzazione in atto. “Il 75,7% delle startup innovativec – si legge nel Report - fornisce servizi alle imprese in specializzazioni digitali: 38,5% produzione di software e consulenza informatica, 14,3% attività di R&S e 8,9% attività dei servizi d’informazione”. Il fatturato complessivo ammonta a un miliardo e 530 milioni, in difetto di 10,2 milioni di euro rispetto a quello registrato al termine del trimestre precedente.
“I paramentri che misurano il livello di innovazione dei sistemi imprenditoriali tradizionalmente non collocano l’Umbria ai primi posti – riflette il Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni – tuttavia le analisi che svolgiamo come sistema camerale sull’andamento delle start up ci fanno ben sperare. Il sistema appare infatti in “discreta salute” anche in considerazione dell’alto numero di start up nate in regione rispetto al totale delle nuove socità di capitali. Le start up innovative sono imprese, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita sostenibile e per questo possono essere uno dei tasselli importanti per trainare la ripresa economica”.