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Ecco le 40 etichette artigianali migliori d’Italia (prodotte da 27 birrifici i cui nomi erano stati resi noti nei giorni scorsi) che questa mattina hanno ricevuto premi nell’ambito della XI edizione di Cerevisia Il Premio Eccellenza, il più importante, lo vince la birra Theresianer Bock, prodotta dal birrificio Ttheresianer Birra Italiana 1766 di Nervesa della Battaglia (Treviso, Veneto). Dei 40 Premi 8 sono andati all’Umbria, 7 all’Emilia Romagna, 6 alla Campania. Seguono Piemonte (4), Veneto e Lazio (3 Premi per ciascuna, Trentino Alto Adige (2), con 1 Premio Lombardia, Marche, Calabria, Puglia, Basilicata e Sicilia.

Alzato il velo sulle migliori etichette d’Italia - tra le birre realizzate con metodi artigianali - alla cerimonia di premiazione del Premio Cerevisia 2024, avvenuta questa mattina a Perugia nel Centro Congressi della Camera di Commercio dell’Umbria, dove – dopo aver proclamato i 27 birrifici vincitori nella conferenza di qualche giorno fa a Deruta, si è passati ad abbinare ciascun birrificio ai singoli premi delle birre da loro presentate.

Il “Premio Cerevisia”, Concorso di assoluto rilievo nazionale, è stato istituito dal BaNAB - Banco Nazionale di Assaggio delle Birre – comitato nato il 30 aprile del 2013 per volontà della Camera di Commercio di Perugia oggi Camera di Commercio dell’Umbria, della Regione Umbria, del CERB, Centro di Ricerca per l’ Eccellenza della Birra dell’Università degli Studi di Perugia, del Comune di Deruta e di AssoBirra, Associazione dei Birrai e dei Maltatori. Il Premio gode del patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e di Aitbm, l’associazione Italiana dei Tecnici della birra e del malto che anche quest’anno hanno messo a disposizione i propri esperti per prendere parte in veste di panelisti agli assaggi delle birre a concorso.

Senza dubbio i birrifici artigianali, che producono birre di qualità secondo metodi di lavorazione artigianale, rappresentano un’eccellenza nel mondo birrario nazionale.

Il Premio Cerevisia nasceva undici anni fa proprio per sostenere questo fenomeno, specie giovanile, affiancarlo nella sua crescita, assecondarlo nei percorsi di produzione ispirati alla qualità, in cui si fonde la tradizione brassicola italiana, con l’innovazione.

Il Premio Cerevisia, come ha affermato in apertura della cerimonia di premiazione il Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni, “è riassumibile in tre pensieri: chiara matrice istituzionale (il Premio è totalmente gestito da istituzioni pubbliche), che ne garantisce serietà, trasparenza e processi super partes; valenza scientifica, percorso valutativo di selezione mediante esame chimico fisico condotto dal Cerb; competenza di una giuria nazionale di degustazione”.

Alla fase finale del Premio quest’anno sono state ammesse 140 birre, provenienti da diverse regioni italiane, che si sono contese varie tipologie di premi: dal premio Eccellenza (per la birra che fra tutte ha ottenuto il punteggio più alto) ai premi per le prime classificate per aree geografiche (Nord, Centro, Sud e Isole), dai premi in base agli stili, al premio speciale per il design più accattivante.

Il Premio di Eccellenza, il più importante, è stato assegnato alla birra Theresianer Bock, prodotta dal birrificioTtheresianer Birra Italiana 1766 di Nervesa della Battaglia (Treviso, Veneto).

Per quanto riguarda le aree geografiche, il Nord si è imposto anche con la birra Babel del birrificio Foglie d’Erba (Friuli Venezia Giulia), mentre nel Centro vince la birra Gorilla, del birrificio Mastri Birrai Umbri (Umbria), nel Mezzogiorno la prescelta è la birra Luppolata, prodotta dal birrificio Serrocroce Birrificio Agricolo (Campania).

Sono intervenuti alla cerimonia di premiazione “Cerevisia 2024, Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria e Presidente del BaNaB, Banco Nazionale d’Assaggio delle Birre; Paolo Fantozzi, Vicepresidente del BaNaB; Andrea Bagnolini, Direttore di Assobirra; Giacomo Latterini, assessore del Comune di Deruta, sede del Cerb; Ombretta Marconi, Direttrice del CERB, Centro di Ricerca per l’eccellenza della Birra dell’Università degli studi di Perugia; la dottoressa Angela Terenzi per la Regione Umbria, in rappresentanza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Morroni.

Il settore birrario, una ricchezza per l’Italia: i numeri

Dopo l’inevitabile flessione registrata nel biennio 2020-2021, segnali di ripresa per il settore sono arrivati nel 2022, con un netto incremento di microbirrifici e brew pub con dati che a livello nazionale hanno sfiorato le mille imprese migliorando nettamente i numeri pre-covid (dieci anni fa, nel 2014, i microbirrifici erano 585).Senza dubbio queste nuove realtà d’impresa, che producono birre di eccellenza secondo metodi di lavorazione artigianale, rappresentano un’eccellenza nel mondo birrario nazionale.

Nel 2024 risultano iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio dell’Umbria 25 birrifici, di cui 14 con specifica attività prevalente (secondarie: Beer Firm - assenza di impianto di produzione -, società agricole, cantine e simili). La Regione Umbria, con una legge di ottobre 2023, ha poi previsto una serie di misure per la valorizzazione della birra artigianale, nel cui programma di iniziative si inserisce anche la Camera di Commercio dell’Umbria, proseguendo così nella propria ormai consolidata e connaturata attività di intraprendere percorsi promozionali che abbracciano i prodotti più significativi del territorio.

Di rilievo la presenza del fenomeno giovanile: il Premio Cerevisia nasce prevalentemente per sostenere questo fenomeno, affiancarlo nella sua crescita, assecondarlo nei percorsi di produzione ispirati alla qualità, in cui si fondano la tradizione brassicola italiana, con l’innovazione. La birra è dunque una ricchezza per il tessuto economico italiano e per l’industria agroalimentare e pertanto va supportata e valorizzata affinché possa crescere.

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Ultimo aggiornamento

20-06-2024 15:06

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