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In vista del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la Camera di Commercio dell’Umbria ha organizzato in collaborazione con il Comitato per l'Imprenditoria Femminile e il Comitato Unico di Garanzia l’evento laboratoriale strutturato secondo la metodologia del World Cafè, dal titolo “Parole oltre...gli stereotipi e la discriminazione”. Hanno preso parte all’evento formativo oltre ad imprenditrici ed imprenditori anche una ampia rappresentanza di dipendenti dell’Ente camerale.


Quante delle nostre scelte ogni giorno nel lavoro ma anche nella vita privata sono condizionate da stereotipi di genere? E’ uno dei tanti interrogativi intorno cui si sono confrontati questa mattina in Camera di Commercio dell’Umbria imprenditrici, imprenditori e un’ampia rappresentanza di dipendenti dell’Ente camerale coinvolti nell’evento laboratoriale dal titolo “Parole oltre...gli stereotipi e la discriminazione”.

L'incontro ha previsto la visione di alcuni frammenti di film, utili come strumento per individuare gli stereotipi presenti nell'ambito lavorativo e per imparare a disinnescarli. A seguire i partecipanti sono stati suddivisi in gruppi di lavoro e tramite la metodologia del World Cafè (che utilizza l'informalità attraverso il lavoro in team per innescare conversazioni costruttive intorno ad un tema specifico) hanno posto l’accento su riflessioni, stereotipi inconsapevoli veicolati in ambito lavorativo in grado di generare pregiudizi e potenzialmente discriminazioni.

Discriminazioni e pregiudizi che vedono spesso vittime le donne, ma che vengono agiti, in maniera inconsapevole, anche da donne.

L’apertura dei lavori della mattinata è stata affidata al Segretario Generale, Federico Sisti “Come organizzazione, siamo consapevoli del potere generativo delle parole e laddove le parole non sono usate correttamente sappiamo che possono creare mondi che non funzionano correttamente. Per questo crediamo che eventi di sensibilizzazione come questo di oggi, possano contribuire ad un clima di inclusione e ad ogni tipo di assenza di violenza nel linguaggio”.

Dopo i saluti della Presidente del Comitato per l’Imprenditoria femminile Dalia Sciamannini che ha sottolineato il forte impegno del Comitato su queste tematiche ed ha annunciato per il prossime mese di febbraio una nuova iniziativa allargata al tema dell’Intelligenza Artificiale,

l’evento è entrato nel vivo con l’intervento delle esperte Maria Di Paolo, Analista delle Organizzazioni e Cristiana Genta, Psicologa del lavoro.
“Il nostro cervello – ha spiegato Di Paolo - lavora per sua natura in economia, ha bisogno di categorizzazioni per facilitare l’apprendimento di nuove informazioni, per cui gli stereotipi esistono come scorciatoia per il nostro pensiero, ma siamo qui per comprendere come questi possono facilmente diventare pregiudizi in grado a loro volta di dare vita a vere e proprie discriminazioni. La soluzione sta nei sentimenti, nel portare consapevolezza in ciò che mettiamo in atto e disinnescare scorciatoie pericolose e dannose ”.

I numeri

I dati più recenti dell’European Institute for Gender Equality (EIGE), aggiornati a ottobre 2023, indicano come il “divario di genere” sia fortemente radicato nelle organizzazioni. L’Italia in particolare si colloca al 13° posto tra i 27 paesi dell’UE risultando al di sotto della media europea in molte delle dimensioni misurate dall’indice. La connotazione di genere pesa anche nella scelta degli studi motivata dalla convinzione che maschi e femmine abbiano predisposizioni diverse (lo pensa il 53% degli uomini, il 52% delle donne, il 45% dei ragazzi GenZ e il 38% delle ragazze GenZ), capacità pratiche diverse (43% degli uomini, 33% delle donne, 42% dei ragazzi GenZ, 32% delle ragazze GenZ) e capacità cognitive diverse (27% degli uomini, 26% delle donne, 33% dei ragazzi GenZ, 25% delle ragazze GenZ).

“Una donna specializzata in campo scientifico – rileva l’indagine - ha meno probabilità di trovare un lavoro rispetto ad un uomo con la stessa formazione. In altre parole, una donna che sfida gli stereotipi scegliendo un percorso di studi considerato maschile si ritrova a subire comunque pregiudizi di genere una volta entrata sul mercato del lavoro”. Tra i Paesi dell’UE, l’Italia è agli ultimi posti nelle dimensioni relative alla presenza delle donne nei ruoli apicali e al gender pay gap a parità di ruolo e competenze.

Cristiana Genta ha dunque guidato la sessione formativa del World Cafè che ha reso protagonisti i partecipanti chiamati ad intercettare dinamiche relazionali e linguaggi stereotipati. Tra le riflessioni emerse, la necessità di educare le nuove generazioni allo sviluppo di relazioni basate su parità, equità e rispetto e sviluppare negli ambienti di lavoro una solidarietà diffusa, intesa come consapevolezza diffusa contro gli stereotipi dannosi.

Ultimo aggiornamento

11-12-2024 10:12

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