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I dati Movimprese sulle iscrizioni e cessazioni nel Registro delle imprese della Camera di Commercio dell’Umbria. Nell’artigianato, dove cresce la componente delle costruzioni ma arretra quella manifatturiera, il numero di imprese non scende più, anche se tiene a denti stretti. Continua la crescita delle società di capitale, ormai strutturale, segnale di un graduale miglioramento della robustezza del tessuto imprenditoriale umbro.
La dichiarazione
Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria
“Il tessuto imprenditoriale dell’Umbria è diventato gradualmente più solido rispetto al passato e, anche grazie a questa maggiore solidità - ancora se ancora non adeguata a garantire, in media, elevati standard competitivi - riesce ad ammortizzare i contraccolpi del rallentamento della crescita registrata nel 2024 rispetto soprattutto al forte rimbalzo post covid del 2021 e 2022. Occorre perseverare nell’opera di irrobustimento del tessuto imprenditoriale umbro, supportandolo e spingendolo verso forme più avanzate e di miglioramento della produttività. Una partita, questa, che oggi si gioca nel campo della transizione digitale e di quella, collegata, della sostenibilità ambientale e sociale. Su questo, come noto, la Camera di Commercio dell’Umbria è pienamente impegnata, a ogni livello e con le altre Istituzioni della regione, perché il maggior numero possibile di imprese compia questo salto di qualità sulla linea della doppia transizione, digitale ed ecologica, asse portante del programma dell’Ente Camerale”.
L'estate 2024 ha portato segnali di fiducia per il sistema imprenditoriale italiano e umbro. Quanto ai settori, da un lato quelli dei servizi professionali e del turismo mostrano una dinamica significativa, dall'altro, commercio e manifattura restano al palo, mentre l’artigianato, dove cresce la componente delle costruzioni ma arretra quella manifatturiera, in termini di numero di imprese non scende più, anche se tiene a denti stretti.
Tra luglio e settembre il Registro delle imprese della Camere di Commercio dell’Umbria – sulla base di Movimprese, l’analisi trimestrale condotta da Unioncamere e InfoCamere - ha registrato complessivamente un saldo attivo, rispetto al trimestre precedente, di 250 attività economiche, frutto di 918 nuove iscrizioni e 688 cessazioni. Il contributo dell’artigianato al saldo generale è stato limitato, di 33 aziende, come differenza tra 239 nuove imprese artigiane nel trimestre e 206 che, nello stesso periodo, hanno cessato di operare. Complessivamente, in Umbria su base congiunturale (ossia confrontando il III trimestre 2024 con quello immediatamente precedente) la crescita del numero delle imprese registrate è dello 0,25%, sostanzialmente in linea con il +0,26% della media nazionale.
Per quanto concerne la situazione a livello provinciale, a spingere di più è la provincia di Perugia, dove il numero delle aziende cresce di più – sempre nel III trimestre - (0+,28%) rispetto alla provincia di Terni (+0,16%).
Il quadro dell’Umbria appare in leggera crescita anche se si fa il confronto non con il trimestre precedente, ma con quello del 2023: nel trimestre luglio-settembre dello scorso anno, infatti, il saldo tra iscrizioni e cessazioni era praticamente pari a zero (+0,02%), mentre come visto nel III trimestre 2024 è dello 0,25%.
Imprese attive, in Umbria andamento migliore di quelle registrate
Se, invece che alle imprese registrate, si guarda a quelle realmente attive, in Umbria nel III trimestre 2024 sono 77mila 892, in crescita dello 0,3% (rispetto al +0,25% fatto segnare dalle imprese registrate). Anche in questo caso, la provincia di Perugia (+0,33%) fa meglio di quella di Terni (+0,16%).
Settori, in Umbria calo del numero delle imprese in agricoltura, al palo quelle dell’industria manifatturiera e del commercio, vanno invece le costruzioni. Bene, complessivamente al netto del commercio, il settore dei servizi
Quanto ai settori, nel III trimestre 2024 il numero delle imprese registra una flessione in agricoltura (-0,15%), una sostanziale stagnazione nell’industria manifatturiera (-0.02%) e nel commercio (+0,06%), mentre le costruzioni evidenziano un incremento dello 0,38%. Bene, complessivamente, al netto del commercio. Il settore dei servizi, soprattutto sul fronte dei servizi professionali e del turismo.
Continua nella regione la crescita delle società di capitale, mentre il numero delle imprese organizzate nelle altre forme giuridiche (principalmente ditte individuali e società di persone) resta stabile.
In Umbria continua l’incremento delle società di capitale (+0,69%), segno di un graduale irrobustimento qualitativo del tessuto imprenditoriale, mentre sia il numero delle società di persone (+0,06%) che quello delle ditte individuali (+0,09%) resta stabile.