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Sono 3.610 le assunzioni programmate dalle imprese umbre (con almeno un dipendente) nel corrente mese di aprile e 12.220 nel trimestre aprile-maggio-giugno.

Congiunturale: 40 contratti di lavoro in più rispetto allo scorso mese di marzo (+1,1%). , ben 2.450 in più su aprile 2020. Resta ampia la distanza con il periodo pre covid: su aprile 2019 1.600 entrate al lavoro in meno.

E’ quanto mostra il Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, diffuso oggi dalla Camera di Commercio dell’Umbria.

Delle 3.610 assunzioni previste in questo mese di aprile ’21, nel 27% dei casi si tratta di posti di lavoro stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre il 73% sarà lavoro a termine, a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita.

In Umbria la domanda di lavoro ad Aprile si concentra per il 53% nel settore dei servizi. Le pmi sono quelle che domandano più lavoro: il 68% di tutte le entrate al lavoro si ricava nelle imprese con meno di 50 dipendenti.

Dal Borsino Excelsior risulta che il 18% delle assunzioni sarà destinato a Dirigenti, Specialisti e Tecnici (quota inferiore di 4 punti a una media nazionale del 22%).

Arretra di un punto, dal 14 di marzo al 13% di aprile, il plafond riservato ai laureati. Si mantengono sul 24% le entrate al lavoro per i giovani under 30.

Per tipo di profilo le entrate previste sono: il 41% Operai specializzati e Conduttori di impianti; il 19% Professioni commerciali e dei Servizi; il 18% Dirigenti, Specialisti e Tecnici; il 6% Impiegati; il 16% Profili generici.

Sempre consistente la quota di assunzioni per cui le imprese dichiarano difficoltà di reperimento (38 casi su 100) anche a seguito di una elevata richiesta di esperienza che aumenta rispetto alla situazione pre-Covid.

Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria: ”Vorrei poter dire che si torna a crescere, almeno in termini occupazionali. In effetti il dato di questo mese di aprile è più che incoraggiante e dimostra che le imprese umbre hanno ripreso a generare occupazione. Tuttavia, non dobbiamo sottovalutare il fatto che il confronto tendenziale è calcolato sul mese di aprile 2020, quando la grande maggioranza delle attività produttive era ferma per il lockdown generale.

Resta comunque, il segnale di fiducia che sale dal sistema delle imprese, nel momento in cui riorganizza i propri fabbisogni occupazionali e torna a investire sulla forza lavoro. Purtroppo, questo passo positivo che apre il secondo trimestre dell’anno, non colma la distanza che ci separa dal periodo pre covid. Che resta molto ampia: rispetto ad aprile 2019 infatti la domanda di lavoro nelle nostre imprese segnalata ad aprile ’21, sconta un gap di 1.600 posti di lavoro, pari a un – 30,7%”.






Ultimo aggiornamento

12-06-2024 13:06

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