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Ma il 57% dei posti di lavoro offerti rischia restare vuoto. Male il dato umbro sui laureati, per loro il 9% degli avviamenti, contro il 14% del dato italiano. I dati degli avviamenti programmati nella regione settore per settore. Solo il 28% delle entrate previste riguarda contratti stabili.
La dichiarazione
Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria. “Pur in un quadro di consistente rallentamento della crescita a causa dell’alto costo del denaro e degli effetti delle tensioni geopolitiche, le imprese dell’Italia e dell’Umbria danno una dimostrazione di grande vitalità e fiducia aumentando sia a novembre che nel trimestre novembre 2023-gennaio 2024, secondo le previsioni Excelsior, sempre di grande affidabilità, le assunzioni in maniera importante. L’Umbria, nonostante insieme a Centro mette in mostra una performance inferiore a quella media nazionale, soprattutto per il trimestre, non solo comunque incrementa le previsioni sia nel mese di novembre che nel trimestre (rispettivamente +10,6% e +4,8%) e in particolare a novembre mette in mostra un vero e proprio record di assunzioni programmate. Il contesto delle previsioni degli avviamenti al lavoro vede in ombra l’industria manifatturiera, mentre costruzioni e servizi danno la spinta. Da evidenziare il contributo dei ‘Servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici’, la cui spinta quest’anno sembra non dover finire mail. Restano criticità importanti: il 57% dei posti offerti dalle imprese rischia di non essere coperto, mentre gli avviamenti previsti dei laureati nella regione sono solo il 9%, rispetto al 14% del dato nazionale, che già non brilla nei confronti tra Paesi dell’Unione europea. Io credo che nel sistema imprenditoriale umbro, come in quello italiano, le imprese sentano la spinta di vari elementi: la graduale messa a terra del Pnrr, la transizione digitale e la transizione energetica ed ecologica. Temi su cui la Camera di Commercio dell’Umbria è presente in maniera molto determinata per favorire e accompagnare le imprese nelle nuove sfide”.
L’economia italiana e umbra rallenta, sotto il peso della rapidissima crescita dei tassi di interesse in funzione antinflazione e dei timori per gli effetti delle tensioni geopolitiche (e geoeconomiche), ma le imprese continuano ad assumere e anzi accelerano i propri programmi di avviamenti al lavoro. Così in Umbria, secondo il rapporto Excelsior di novembre 2023, le assunzioni programmate dalle imprese ammontano a 4mila 900, ben 470 in più di novembre 2022, con una crescita del 10,6%, che però è inferiore al +12,6% della media nazionale. Per il mese di novembre le 4mila 900 assunzioni previste dagli imprenditori umbri sono un record mai toccato nel passato, neppure nel 2021 quando il Pil umbro crebbe quasi dell’8%, in linea con la media nazionale. Una corsa trainata dai servizi, con il turismo che continua a dare un importante contributo, e dalle costruzioni, mentre l’industria manifatturiera accusa il colpo del rallentamento dell’economia. Identici record, spesso più forti di quelli dell’Umbria, si registrano in molte regioni, a cominciare da quelle del Nord Ovest, seguite nell’ordine da Sud e Isole, Nord Est e Centro.
Pur in un quadro di crescita delle assunzioni programmate dalle imprese, il ritardo dell’Umbria - che va inquadrato nel ritardo del Centro - rispetto alla media nazionale si allarga se si guarda agli avviamenti al lavoro previsti nel periodo novembre 2023 – gennaio 2024. Anche per questo trimestre per l’Umbria i dati Excelsior prevedono un incremento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (le assunzioni programmate dalle imprese sono 15mila, contro le 14mila 310 dello stesso trimestre dell’anno scorso, con un incremento di 690 avviamenti al lavoro), ma la crescita in percentuale è assai più bassa: +4,8% l’Umbria, +8,4% l’Italia.
Le assunzioni programmate in Umbria in dettaglio, mese di novembre 2023. I posti di lavoro che rischiano di restare scoperti sono ben il 57%
- Solo il 28% sono contratti stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 72% sono a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).
- Gli avviamenti al lavoro si concentrano per il 62% nel settore dei servizi e per il 65% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
- Il 13% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (19%).
- In 57 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati.
- Interessano giovani con meno di 30 anni per una quota pari al 37%.
- Per una quota pari al 21% le imprese prevedono di assumere personale immigrato.
- Nel 9% dei casi gli avviamenti al lavoro riguardano laureati (ben al di sotto del già modesto 14% del dato nazionale).
I settori di attività nella regione in cui è programmato il maggior numero di entrate al lavoro
Nel mese di novembre 2023 in Umbria i settori in cui è programmato il maggior numero di avviamenti al lavoro sono: Commercio 880 assunzioni; Servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici 720; Costruzioni 590; Servizi alle persone 470; Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 450.
Nel trimestre novembre 2023 – gennaio 2024 i settori in cui è programmato il maggior numero di avviamenti al lavoro sono gli stessi di novembre. Ovviamente varia il numero delle assunzioni: Commercio 2mila 430 avviamenti; Servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici 2mila 050; Costruzioni 1.610; Servizi alle persone 1.570; Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 1.200.