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Continua sempre più incisiva l’azione di sensibilizzazione della Camera di Commercio dell’Umbria sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
Si è da poco concluso in Camera di Commercio a Perugia il terzo incontro del progetto “Transizione energetica e comunità energetiche rinnovabili”, coordinato dal Segretario Generale delle Camera di Commercio dell’Umbria, Federico Sisti, realizzato in collaborazione con il Consorzio per l'Innovazione tecnologica – DINTEC. Ampia la partecipazione di rappresentanti di istituzioni e associazioni di rilevanza regionale e nazionale, che hanno relazionato e approfondito il "Ruolo strategico delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) per le imprese e il territorio".
Ha aperto i lavori il Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni che ha sottolineato la capacità di visione dell’Ente camerale che in anticipo rispetto ai tempi, oggi più maturi, ha saputo mettere al centro delle proprie politiche il tema della transizione energetica “lo scorso anno - ha detto - abbiamo fatto la scelta strategica di destinare ingenti risorse per sostenere la nascita di nuove Cer, creammo a giugno del 2023 un bando che finanziava studi di fattibilità tecnico-economica e i risultati ci hanno dato ragione. Ampia e da tutta la regione è stata la partecipazione delle imprese, in totale sono stati 21 i progetti approvati per un totale di 195 soggetti partecipanti alle Cer”.
Il Presidente Mencaroni ha anche ricordato l’imminente pubblicazione da parte della Regione Umbria del bando che andrà a finanziare la realizzazione delle Cer, “una grande opportunità per le nostre imprese e ci tengo a sottolineare - ha aggiunto – che priorità di accesso ai fondi del bando regionale lo avranno proprio le imprese che hanno già in mano uno studio di fattibilità, che sono più avanti nel percorso. E’ evidente dunque, ancora una volta, come lavorare in sinergia tra Istituzioni, soprattutto in una piccola regione come la nostra, sia essenziale per mettere a terra politiche davvero virtuose”.
L’evento è poi entrato subito nel vivo. Sullo sfondo, l’atteso decreto n. 414 del 2023 del Mase, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in vigore dal 24 gennaio 2024, decreto che stabilisce norme, regole e percorsi per l’attivazione e la gestione delle Cer. Il timing è definito: entro 30 giorni saranno approvate dal Ministero le regole operative che dovranno disciplinare le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi. Il GSE, il soggetto gestore della misura, metterà in esercizio i portali attraverso i quali sarà possibile presentare le richieste, entro 45 giorni dall’approvazione delle regole.
Tante però le criticità applicative e le idiosincrasie contenute nel decreto come sottolineato a più riprese dal Direttore amministrativo di Arpa Umbria, Amedeo Di Filippo: “Le amministrazioni pubbliche potranno svolgere un ruolo essenziale nella costituzione delle Cer, ma dovranno fare i conti con un problema molto diffuso di povertà energetica nei territori e con un impianto normativo che impone regole e limiti che non riguardano invece i soggetti privati”, “ma non dimentichiamo – ha aggiunto Di Filippo – che grazie alle Cer siamo di fronte alla grande opportunità di costituire una “amministrazione condivisa” in cui enti locali, imprese e cittadini lavorano in sinergia in maniera orizzontale”.
Il Segretario Generale Federico Sisti ha ricordato la mission camerale “cerchiamo di coltivare un modello di compartecipazione tra soggetti diversi ed elevare il livello di consapevolezza tra le imprese per un approccio alla sostenibilità che sia sociale, ambientale e di governance”.
“La prima Cer dell’Umbria è nata nel 2022 a Marsciano grazie anche al supporto tecnico dell’Università degli Studi di Perugia - ha ricordato nel suo intervento la professoressa Elisa Moretti, del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Perugia – su questo filone lavoriamo da tempo con diversi interventi, tra questi ricordo il nostro impegno in Horizon 2020 (programma per la ricerca e l’innovazione in Europa) per la creazione di una nuova generazione di Comunità energetiche tra pari (“peer to peer”) e attualmente stiamo supportando diverse aziende interessate ad attivare la Cer”.
Antonio Pacifico, Energy Manager Dintec, il consorzio per l'innovazione tecnologica, che di concerto con Unioncamere, sul territorio nazionale sta svolgendo attività di informazione e sensibilizzazione sulla transizione green e in particolare sulle Comunità di energia rinnovabile, ha illustrato nel dettaglio le agevolazioni previste dal Decreto, tra cui il contributo a fondo perduto previsto per i Comuni sotto i 5mila abitanti e il meccanismo per accedere all’incentivo in tariffa. Possono accedere all’incentivo tutte le tecnologie rinnovabili: fotovoltaico, biomasse, eolico ed idroelettrico. “L’incentivo – ha precisato - durerà per venti anni dall’entrata in esercizio dell’impianto, con possibile rimodulazione da parte del GSE”.
La mattinata di lavoro è proseguita con un panel di interventi a cura di Legacoop nazionale, Confcooperative Umbria e Confcommercio Umbria. Esperienze a confronto che hanno messo in evidenza le opportunità per le imprese aderenti alle Cer ma anche i punti critici. Gli strumenti di progettazione e finanziari esistenti per le Cer in forma cooperativa, sono state al centro dell’intervento di Giorgio Nanni, dell’ufficio Energia e Ambiente di Legacoop nazionale che ha definito le Comunità “un sistema di agopuntura territoriale”.
Per Lorenzo Mariani, Direttore Confcooperative Umbria, “occorre fare chiarezza su diversi passaggi normativi e porci come obiettivo finale la creazione di una Cer unica regionale, che consentirebbe numerosi vantaggi a livello normativo”. Federico Fiorucci, vice Direttore Confcommercio Umbria ha rimarcato come il tessuto umbro sia composto da micro e piccole imprese, “dobbiamo per cui rendere fruibili le diverse complessità di questa nuova partita ad una platea di imprese che devono poter comprendere i vantaggi di una Cer che consente se non di guadagnare, almeno di risparmiare”. “Un plauso alla Camera di Commercio dell’Umbria - ha concluso Fiorucci - che finanziando il bando sugli studi di fattibilità ha consentito alle imprese di misurarsi concretamente sulla percorribilità di questa sfida, ora occorre andare oltre. La sfida non è solo sulla sostenibilità economica infatti, ma ha un ruolo centrale anche il salto culturale che è richiesto ai “consumer”.
Al termine dell’incontro un desk con un esperto di Dintec ha risposto agli interrogativi e chiarimenti da parte di alcune imprese intervenute in Camera di Commercio.