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In Umbria, più di una impresa su tre – il 37,5% - ha intenzione di utilizzare i finanziamenti europei e i fondi comunitari. A mostrarlo è l’indagine effettuata da SiCamera e InfoCamere su oltre 32mila imprese italiane nell’ambito del progetto Sisprint (Sistema integrato di supporto alla progettazione degli interventi territoriali), condotto da Unioncamere e dall’Agenzia per la Coesione territoriale e finanziato dal PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020.
Ma per riuscire a raggiungere l’obiettivo e potersi avvalere di queste risorse, le imprese chedono di essere messe nella condizione di abbattere un ostacolo, forse il più duro, che immancabilmente finirà per presentarsi: l’eccesso di burocrazia.
Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria: “Le imprese sono consapevoli dell’importanza di accedere ai finanziamenti europei e ai fondi comunitari, ma temono che la partita sarà complicata, al solito da una burocrazia ipertrofica. Molte imprese, soprattutto le micro e le pmi rischiano di restare escluse da flussi di risorse che avranno una importanza strategica decisiva per la ripartenza post Covid”.
“Il sistema delle imprese può farcela, afferma il Presidente Mencaroni - ma servono azioni rapide ed efficaci di semplificazione delle procedure amministrative, a cominciare dall’utilizzo di un linguaggio semplice nei bandi e nella modulistica. E, ovviamente con il prestare efficaci programmi di assistenza tecnica per le imprese".
La pandemia e la discussione intorno alle nuove risorse europee potrebbero essere all’origine della rinnovata attenzione delle imprese all’utilizzo dei finanziamenti della Ue.
Ma le difficoltà imposte dalla burocrazia sono serie: solo per affrontare la stesura e la presentazione delle domande, una impresa su due lamenta la difficoltà di adempiere alle richieste.
Oltre un quarto sottolinea l’eccessiva distanza di tempo tra richieste ed assistenza e la modesta rispondenza degli strumenti alle esigenze delle imprese.
Altre imprese indicano tra le criticità soprattutto il fatto che i settori dei bandi non sono attinenti alle attività dell’impresa, che da parte delle amministrazioni responsabili dei bandi non viene prestata adeguata assistenza, mentre agli Istituti di Credito viene imputata scarsa chiarezza.
Per ovviare a queste problematiche, per oltre la metà delle imprese intervistate sarebbe indispensabile, come detto, netta semplificazione delle procedure amministrative, l’utilizzo di un linguaggio semplice nei bandi e nella modulistica, assistenza tecnica per l’accesso ai bandi e in itinere, una documentazione amministrativa standard, una comunicazione maggiormente mirata a target specifici, un’informazione più approfondita sulla tempistica di avvio dei bandi, e tempi certi per la pubblicazione degli avvisi, la valutazione del progetto e i pagamenti.
La salute e il benessere sono considerati dalle imprese, a prescindere dalla crisi epidemiologica, i settori fondamentali sui quali concentrare le risorse comunitarie, in quanto precondizioni essenziali dello sviluppo. Tra gli altri ambiti di intervento segnalati dagli imprenditori figurano le politiche del lavoro, l’istruzione di qualità, le azioni dirette alla riduzione della povertà, il maggior utilizzo delle fonti rinnovabili, la dotazione infrastrutturale del territorio, la ricerca e l’innovazione tecnologica, la giustizia, una maggiore sicurezza e legalità ed il tema della mobilità e dei trasporti.