Un tuffo nel Medioevo al Castello di Postignano in Umbria
di Nicoletta Curradi (interventi.net)
Un tuffo nel Medioevo al Castello di Postignano in Umbria
Il borgo di Castello di Postignano in Umbria vanta una storia molto antica, risalente addirittura al IX-X secolo, ma ripetuti, catastrofici eventi tellurici in varie epoche ne avevano cancellato la memoria. Per fortuna il fotografo e architetto americano Norman Carver, autore del libro "Borghi collinari Italiani" nel 1979 definì Castello di Postignano "l’archetipo dei borghi italiani" e scelse per la copertina proprio una foto del borgo. Situato in un punto strategico nella Valle del Vigi, il borgo fu fondato e costruito dai suoi stessi abitanti, soprattutto contadini e artigiani, con la funzione di castrum, ovvero di postazione di controllo. Per questo è detto Castello, con una torre di osservazione nella sua parte più alta.
Postignano godeva di una posizione strategica al crocevia tra Spoleto, Norcia, Foligno e Assisi e fu a lungo conteso. Ebbe un ruolo anche nella guerra tra guelfi e ghibellini. In una certa fase poté godere di una notevole prosperità economica grazie, oltre all’agricoltura, alla lavorazione e al commercio di ferro e canapa in Umbria. Nel XIV secolo entrò definitivamente nell’orbita dello Stato Pontificio e da allora l’importanza del Castello diminuì sul piano politico, ma non ancora sul piano spirituale e culturale. Il declino cominciò dal XVI secolo con l’emigrazione all’estero, anche verso gli Stati Uniti, e con il conseguente drastico calo demografico. Nel 1996 per un piccolo cedimento del terreno le poche famiglie residenti nel borgo furono evacuate. Nel 1997, il sisma. Sebbene fosse ormai disabitato, il borgo non perse mai la sua anima e di questo si accorse Norman Carver, riaccendendo l’interesse verso i borghi italiani, valorizzandone la storia. Il progetto di recupero del borgo è iniziato nel 1992 grazie all’iniziativa degli appassionati architetti Gennaro Matacena e Matteo Scaramella con l’acquisizione dei terreni e degli edifici.
Dopo circa 250 rogiti, i lavori continuarono finché non furono interrotti nel 1997 a causa del terremoto, riprendendo definitivamente nel 2007 con l’aggiunta del vincolo paesaggistico e architettonico richiesto dalla stessa proprietà ed emanato dal Ministero dei Beni Culturali e dalla Regione Umbria. Piano piano, edificio dopo edificio, il borgo è tornato ad essere il luogo splendido che era un tempo, fedele al suo spirito e alla sua storia. Nel 2014 i lavori erano finalmente terminati con il restauro di 60 appartamenti che ben presto sono stati venduti anche all’estero: acquirenti sono arrivati da Germania, Regno Unito, Belgio e Olanda. Castello di Postignano è oggi un borgo vivo, con bar, ristoranti, spazi espositivi, botteghe e la chiesa della SS. Annunziata.
Nell’impressionante progetto di restauro non c’è una pietra fuori posto, ogni piccolo dettaglio è stato curato seguendo un preciso progetto iniziale e architettura, piano di restauro e scelta dei materiali sono andati sempre di pari passo. Una passeggiata nel borgo fa scoprire archi, vicoli stretti, viottoli illuminati e una torre campanaria che ancora suona. All’improvviso appare una vista sulla valle, e poi scompare di nuovo. La filosofia del progetto impone un certo modello di turismo, non certo quello chiassoso, ma quello amante della pace, della tranquillità e della cultura.
Nella suggestiva chiesa della SS. Annunziata si tiene da molti anni la rassegna "Un Castello all’orizzonte" che offre al pubblico eventi e concerti. Una riscoperta importante è quella di un affresco del XV secolo raffigurante una Crocifissione nella chiesa di S. Lorenzo. Una biblioteca molto ricca e una sala da biliardo completano l’offerta.
Per l’ospitalità l’albergo è di tipo diffuso in cui 15 diversi appartamenti sono sparsi in tutto il paese, ognuno con la propria storia: uno è stato ricavato nell’edificio della vecchia scuola del paese. Tutti sono dotati di cucina, TV, wifi, e tutte le stoffe sono create dal prestigioso Mastro Raphael, in un lusso di tipo non tradizionale, ma sempre confortevole. Per la ristorazione ci sono La Tavola Rossa e La Casa Rosa, dove lo chef pluristellato Vincenzo Guarino e la sua brigata deliziano i clienti con le loro proposte gastronomiche. Per la sicurezza l’intero borgo è stato ricostruito nel rispetto delle più moderne misure anti-sismiche e tutte le strade sono state isolate in modo che l’acqua piovana non penetri e non provochi danni. Una piscina all’aperto si trova di fronte alla valle, insieme ad una piccolo centro benessere ed è in fase di costruzione un nuovo hotel vicino al borgo sarà aperto nel 2025.
Oggi Castello di Postignano fa parte del patrimonio dei beni di interesse nazionale e grazie al delicato recupero è annoverato tra i borghi più belli d’Italia. Il Corriere della Sera ha definito questa rinascita architettonica “un miracolo moderno”. L’UNESCO ha dichiarato che il progetto “interpreta con efficacia i valori dell’UNESCO afferenti la salvaguardia del panorama e dell’ambiente”.