Almanacco Barbanera, le buone pratiche di un armonioso stile di vita
di Tania Turnaturi (italiansnews.it)
Per l’Umbria essere il cuore verde d’Italia non è soltanto caratteristica geografica: vi pulsano natura, arte, storia, misticismo. Ed è l’acqua la peculiarità di questa regione non lambita dal mare.
Nella valle ai piedi dell’Appennino umbro-marchigiano, cuore della regione è Foligno, assurta nel corso del 1400 a importante centro europeo di produzione tipografica, dove nel 1472 l’allievo di Gutenberg Johann Neumeister stampa la prima copia della Divina Commedia. A Palazzo Orfini, il Museo della Stampa testimonia questo patrimonio di storia e cultura.
Ripercorrendo la tradizione degli almanacchi risalente al XVI secolo, a Foligno nasce l’Almanacco Barbanera col primo calendario in foglio nel 1762 e il libretto nel 1768, conservato nella biblioteca di Dresda.
Dal racconto orale medievale delle previsioni del tempo, gli orari del sorgere del sole e della luna e i consigli per l’agricoltura secondo le fasi lunari, dopo l’invenzione della stampa lunari e almanacchi sono diventati la lettura popolare più diffusa e accessibile a tutti. In Italia, il più celebre e longevo è il Barbanera.
Venduto in fiere e mercati, a lungo è stato l’unico testo scritto a entrare nelle case, da cui i ceti rurali traevano insegnamenti per un rapporto sostenibile con la Terra e un riferimento culturale e identitario, come testimoniano romanzi, racconti e poesie che lo citano. Il successo fu tale che vennero realizzate coedizioni in altre città d’Italia e sorsero controversie legali per la circolazione di copie pirata. La riforma Gentile del 1923 assunse l’almanacco come sussidiario. Da 260 anni, quindi, l’Almanacco Barbanera ci ammonisce a vivere in armonia con l’ambiente, rispettando i cicli delle coltivazioni, traendo benefici per il corpo e per la mente, indicandoci le buone pratiche secondo il ritmo delle stagioni e i consigli della luna.
Inserendosi nel mercato tipografico folignate che produceva oltre venti titoli di calendari distribuiti nei mercati di Marche, Lazio e Toscana, nel 1894 nasce la Tipografia Giuseppe Campi che, all’inizio del Novecento, acquisisce il marchio Barbanera e inizia a vendere in esclusiva nelle edicole il suo almanacco, procacciandosi anche i diritti di distribuzione nelle fiere dei fogli quindicinali contenenti fatti efferati scritti in rima e testi delle canzoni in voga. Attraverso questo canale, i prodotti Barbanera raggiungono capillarmente ogni angolo della penisola.
Al lunario da parete era allegato il libricino delle previsioni meteo e previsioni socio-economiche in rima, che venivano declamati davanti al fuoco insieme alle cronache di fatti di sangue. Tradizionalmente si riteneva che le previsioni avessero un ciclo di 11 anni (collegati all’intensificazione delle macchie solari) e il criterio viene applicato ancora oggi, col supporto di centri meteorologici, con le previsioni suddivise per regioni.
Con l’arrivo della radio, nel 1939 viene edito “Il Canzoniere della Radio” con i testi delle canzoni, che Agostino Campi nel 1952 trasforma in “Sorrisi e Canzoni d’Italia” con i testi delle canzoni del Festival di Sanremo nelle pagine centrali tra articoli di costume, in seguito denominato “TV Sorrisi e Canzoni”, che raggiunse 1,5 milioni di copie, poi venduto a Mediaset nel 1982. Oggi Editoriale Campi tira 3 milioni di copie fra almanacco e calendario diffuse in edicola e libreria, realizza circa 80 servizi editoriali fra radio, televisioni e rubriche sui giornali, dove i testi tradizionali vengono reinterpretati dagli specialisti di settore e ricomposti in redazione in stile Barbanera.
Nel 2012 per i 250 anni del marchio cambiano grafica e contenuti più orientati verso l’orto, ed è previsto un ulteriore rinnovamento di grafica e i contenuti incentrati sulla complessità della persona.
Nell’Almanacco 2024 troviamo i temi tradizionali: coltivazioni e cibi di stagione, proverbi, tavola delle effemeridi con i santi del giorno, gli orari del levare e calare del sole e della luna, previsioni meteo, ricorrenze religiose e civili, tanti suggerimenti per orto, giardino e cantina seguendo le fasi lunari, uno sguardo curioso alle stelle e all’oroscopo, pratiche di benessere, ricette delle tradizioni regionali, curiosità storiche, scientifiche e culturali, suggerimenti contro lo spreco e brevi approfondimenti sul vivere civile.
Dal 2009 la sede editoriale è in un antico bachificio ristrutturato nel territorio di Spello, circondato da un parco ripartito tra orto e frutteto scrigno prezioso di biodiversità certificato bio, e il giardino tavolozza di colori in estate e dorato foliage autunnale.
Le aiuole dell’orto in questa stagione traboccano di cardo gobbo destinato alla parmigiana della tradizione natalizia, di turgido radicchio, di erbe aromatiche sotto corbezzoli rosseggianti, pergolati di kiwi, nespole selvatiche e cachi decorativi. Il frutteto è un’esperienza di archeologia arborea ricavato recuperando i semi antichi di mele cotogne, pere e susine con varietà specifiche tra precoci e tardive. Il giardino nella stagione estiva è un tripudio di rose antiche e ortensie.
Nella dependence, la Fondazione Barbanera 1762 è una Wunderkammer (camera delle meraviglie) che custodisce una rara collezione dal 1762 al 1962, sotto tutela dell’Unesco dal 2015 come “Memoria del mondo” in quanto la più completa al mondo, simbolo di un genere letterario che ha contribuito a creare la cultura e l’identità di intere nazioni prima dell’avvento delle più moderne forme di comunicazione di massa. L’intero archivio storico comprende oltre 50mila documenti di cui 13mila almanacchi, calendari e lunari da tutto il mondo.
Ecco esemplari unici di edizioni locali, come quello di Napoli legato al gioco del Lotto ma che ha portato i contenuti classici oltre oceano con le ondate migratorie, autentici vademecum per affrontare la vita nel nuovo mondo, a cominciare dalle pratiche di cittadinanza. E ancora, dovizia di calendari tascabili provenienti da vari paesi europei e i maliziosi calendarietti profumati, diffusi fino agli anni ’60, ispirati all’art deco su carte pregiate, regalate come strenna di fine anno. I calendari tascabili svolsero un’importante funzione di divulgazione culturale contenendo riduzioni di romanzi, drammi, teatro lirico e biografie di personaggi illustri.
Lo stupore continua con gli almanacchi satirici e quelli fascisti che orientavano le coscienze, fotoromanzi musicali con sceneggiature dei testi delle canzoni, numerosi plagi che testimoniano la fortuna di questo genere letterario, nel Medioevo ad uso di studiosi di astronomia e astrologia che diventa enciclopedico con l’Illuminismo, riempiendosi di contenuti ad uso quotidiano. Dai raccoglitori occhieggiano libricini che condensano il sapere per tutti, come i manuali per svariate attività e i repertori per corrispondenza amorosa.
Un fondo di pregio ricostruisce la biblioteca ideale dell’astrologo pronosticatore attraverso una ricerca bibliografica ispirata al testamento dell’autore di un almanacco pubblicato a Bologna all’inizio del ‘600, che elenca i libri posseduti. Tutt’oggi, dagli antichi almanacchi si traggono spunti iconografici e testuali.
Resta ancora senza risposta l’identità di Barbanera. Si dice sia stato filosofo, astronomo e astrologo degli Appennini, eremita, conoscitore di erbe e osservatore curioso della natura, vissuto a Foligno nel corso del Settecento.
Da questa stupefacente esperienza di viaggio a ritroso nel tempo, emergiamo con un croccante cespo di radicchio dell’orto che ci condurrà alla realtà della buona tavola (un prodotto dell’orto viene regalato ai visitatori!).
Disponibilità di visite per scolaresche, associazioni e turisti su prenotazione.