Nelle giornate terse dalle mura di Corciano la vista abbraccia la campagna disegnata da vigneti e uliveti spaziando dal Trasimeno, che distende una decina di chilometri più ad ovest, per spingersi ai Monti Martani e in lontananza all’Amiata. Dalle alture su cui è posto il borgo, adagiato a quattrocento metri di altitudine sulla fascia collinare che separa la Toscana dalla valle del Tevere, sembra di riconoscere i paesaggi ritratti dal Perugino, il maggiore pittore umbro del Rinascimento, che tra i dolci declivi vedeva spuntare castelli, torri e campanili.

Il centro storico è racchiuso in un’ellisse murata attraversata da strette e ripide vie che s’inerpicano intorno a Corso Cardinale Rotelli, su cui affacciano gli edifici più importanti: il Palazzo Municipale, che fu dimora dei duchi della Corgna, il Palazzo del Capitano del Popolo sede della magistratura, il pozzo circolare nella piazza intitolata a Coragino, mitico compagno di Ulisse e fondatore della città, la chiesa di Santa Maria Assunta che conserva l’Assunta del Perugino e il Gonfalone di Benedetto Bonfigli.

La chiesa di San Francesco incanta per la facciata in pietra a strisce bianche-rosa e per le pregevoli opere d’arte tra cui una tavola della scuola di Bartolomeo Caporali del XV secolo e una tela attribuita a Giovanni Antonio Scaramuccia raffigurante La Vergine col Bambino tra angeli e santi. Su tutto svetta il torrione di Porta Santa Maria che svetta sull’abitato. A sei chilometri dal centro è invece presente l’area archeologica comunale che comprende le necropoli etrusche di Strozzacapponi e Fosso Rigo, databili tra il III e il I secolo a.C.

Per respirare aria pura e godere una vista impareggiabile sul Trasimeno, consigliamo un’escursione al vicino Monte Malbe, o Colle della Trinità, percorso da una fitta rete di sentieri. Uno degli itinerari più affascinanti è quello che raggiunge la Troscia del Melo, un piccolo stagno naturale dove trovano dimora rari esemplari protetti di tritone punteggiato. Basta camminare pochi chilometri per raggiungere l’eremo di San Salvatore, fondato tra l’XI e il XII secolo, immerso in un bosco in cui si nasconde una fonte naturale che fungeva da unico punto di approvvigionamento idrico del posto. Un’altra possibilità è effettuare l’anello del Monte Malbe, un facile percorso (482 metri di dislivello, dodici chilometri) che prende il via dal convento dei Cappuccini in località Monte Malbe.



IL BORGO DEL CASHMERE

Meno di dieci chilometri separano Corciano dalla frazione di Solomeo. Il minuscolo borgo di origine medievale è tornato a nuova vita grazie all’imprenditore Brunello Cucinelli, fondatore di un’azienda che impiega un migliaio di dipendenti. Il “re del cashmere” (questo il titolo dell’e-book dedicato alla sua ascesa finanziaria) vive qui con la sua famiglia e coltiva il sogno di un capitalismo umanistico, dove il rispetto del lavoratore viene prima di tutto. Grazie a un progetto di riqualificazione della periferia che si sviluppa intorno al castello, alcuni vecchi capannoni sono stati spostati per fare spazio alla vigna e alla cantina dell’azienda; presto arriveranno un museo, un ristorante, un hotel e un centro di accoglienza. Passeggiando tra i vicoli, strappati all’incuria e tornati all’antico splendore, si respira un certo fermento. Qui, in edificio dalle forme classiche, ha sede la Scuola di Arti e Mestieri dove le nuove generazioni imparano la sartoria, la maglieria, ma anche l’agricoltura e il giardinaggio. E via via che ci si addentra nel cuore del paese si esplora un ordinato mosaico di pergolati, siepi di rosmarino e fontane che incorniciano una piazza intitolata alla pace, una biblioteca con testi classici e moderni, un armonioso anfiteatro ovale. Una coccola per gli occhi e per lo spirito.



IL RIFUGIO DEI VIANDANTI

Ci mettiamo ora alla guida in direzione del lago fino a raggiungere Magione, l’antica Pian di Carpine, in passato una delle città più popolose del territorio perugino. Per apprezzare la trama dei vicoli salite in cima alla Torre dei Lambardi (visitabile il sabato e la domenica), costruita dai Cavalieri Gerosolimitani tra il XII e XIII secolo a difesa della strada tra Perugia e Cortona. Impossibile non notare il castello voluto nel XII secolo dai Cavalieri dell’Ordine di Malta, probabilmente al fine di offrire ristoro e cure ai pellegrini diretti a Roma; oggi l’edificio è sede dell’azienda agricola Castello di Magione, i cui vigneti ricadono nella Doc Colli del Trasimeno. Fra i tesori nascosti di questa località si annovera la biblioteca comunale che raccoglie circa quattordicimila volumi distribuiti su quattro piani.



I RACCONTI DI ORIANO

Tenendo il lago sulla destra (si veda l’itinerario alla scoperta del bacino proposto nel n. 576/577) , seguendo la SR599 e quindi la SP306 eccoci a Paciano, località inserita nel circuito dei Borghi più Belli d’Italia posta in posizione panoramica sul Monte Petrarvella. Accolgono il visitatore le mura di pietra fieramente innestate su otto torri e le tre porte di accesso che trasudano racconti di battaglie a difesa del territorio. Girovagando tra i vicoli del centro si nota Palazzo Cennini, dalle forme eleganti e ingentilito da un loggiato in cotto e arenaria con arcate sovrapposte; raccontano un importante passato anche Palazzo Baldeschi, il museo Don Aldo Rossi, la chiesa di Santa Maria e quella della Madonna della Stella.

Se poi ci s’imbatte in Oriano, un cittadino pacianese chesciorina aneddoti e racconti legati ai personaggi del luogo, può succedere che la tappa di poche ore diventi una sosta di un paio di giorni. Ci racconta che fu Giovanni Buitoni, appartenente a una famiglia in vista che risiedeva nella rocca, a dare il nome di “bacio” al famoso cioccolatino della Perugina originariamente chiamato “cazzotto”. Inoltre, rivela che qui ogni famiglia ha il suo piccolo terreno con gli ulivi e raccoglie a mano le olive da cui ricava un ottimo olio extravergine. Non a caso Lord Byron definì il Trasimeno “un velo argenteo” per i colori assunti dagli ulivi e dalle viti adagiate sulle colline che si riflettono nelle acque del lago.



LA COSTANZA PREMIATA

Le colline di Agello, minuscola frazione di Magione, offrono l’ambientazione perfetta per praticare sport a contatto con la natura. Come l’endurance a cavallo, la specialità più dura dell’equitazione: nelle gare di massimo livello si percorrono fino a centosessanta chilometri rimanendo in sella anche dodici ore. E’ un centro specializzato in questa disciplina l’Italia Endurance Stables & Academy fondata dal campione del mondo Gianluca Laliscia, che ha incentrato l’attività di insegnamento sul rispetto per l’animale, lo sport e la natura.

La ventunenne figlia Costanza, che ha ereditato dal padre l’amore per il purosangue arabo, ha cominciato a collezionare vittorie a sedici anni e oggi ha al suo attivo un medagliere davvero raro: campionessa europea di endurance 2019, ambasciatrice internazionale dell’Endurance in carica, sette volte campionessa italiana, vincitrice di numerose gare internazionali e per due volte del FEI Young Riders World Endurance Ranking, il massimo titolo mondiale per i ranghi giovanili. Un palmarès che lo scorso dicembre le è valso l’assegnazione da parte del CONI della Medaglia d’Argento al Valore Atletico.

Nella struttura, che si estende per oltre dieci ettari, Costanza si allena e cerca di trasmettere l’amore per il cavallo e il paesaggio anche al tempo della pandemia. <<L’endurance ha sofferto meno di tanti altri sport>> spiega <<perché si pratica in vasti spazi all'aperto e consente di mantenere il distanziamento tra allievo e coach. Il modello “one to one” e il contatto diretto con la natura favoriscono un rapporto empatico con l’animale che diventa anche una terapia efficace contro il senso di solitudine da cui molti si sentono sopraffatti nel difficile periodo che stiamo vivendo>>. Intanto Costanza si prepara alla prossima sfida: l’atleta è nella long list per i Campionati del Mondo 2021 in programma il 22 maggio a Pisa

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