Le trame del lago
di Gioacchino Castiglione
Video Vincitore 2020
Data di pubblicazione (o messa in onda): 7/11/19
Testata (o indirizzo web): Rai 3 GEO
Lingua: italiano
Partendo dalle maglie della rete dei pescatori si dipana un racconto fra le trame dei saperi, tutti al femminile, del Lago Trasimeno. Passioni che diventano mestieri, artigianato che si trasforma in arte, importanti tradizioni che, ai primi del 900, permettono alle donne di emanciparsi, conquistare l’indipendenza economica e contribuire all’economia domestica. Il filo su cui si dipana la storia delle donne del Trasimeno parte da Isola Maggiore. Sulla via principale ancora oggi le merlettaie si siedono a lavorare fuori dalla porta di casa. Il merletto fu introdotto qui dalla marchesa Elena Guglielmi, notando quanto le mani delle figlie dei pescatori fossero abili nel rammagliare le reti.
Nacque così un artigianato artistico che ancora oggi si tramanda di madre in figlia. Sono donne anche tutte le addette alla pulizia e alla trasformazione del pesce di lago, fra le cui specie la più prelibata è la tinca, dolcemente affumicata con legno di faggio e poi impiegata in gustose ricette, come quella di un ragù da stendere su un fumante piatto di tagliolini fatti a mano. Verso la pianura della Val di Chiana, in Toscana, sorge Piegaro, un delizioso borgo famoso già a partire dal Duecento per l’arte vetraria. Specializzandosi nel tempo nella produzione di fiaschi, innescò un’altra fiorente attività: quella della loro impagliatura, anche questa affidata a sapienti mani di donne.
Seguendo le trame del lago, ecco Panicale, un altro borgo dove si disegna col filo. Ma se Isola Maggiore è celebre per i merletti, qua è viva la tradizione del ricamo. Le donne si incontrano e si raccontano, mentre a capo chino creano da sempre trame preziose, le più antiche delle quali sono custodite nel Museo del tulle.