Umbria, c’è dell’altro oltre a cultura e religione
di Alessio Daguanno
L’unica regione del centro-Italia senza mari, con i suoi 880.000 abitanti, è anche quella con meno comuni, 92 per la precisione. Tutti questi, compresi i più grandi Perugia e Terni, sono intrisi di storia, cultura e religione, gli stessi motivi che spingono i numerosi turisti – italiani e stranieri – a raggiungere questa meta.
Però, c’è dell’altro.
L’Umbria non è ‘soltanto’ la regione dei tanti monasteri di San Benedetto da Norcia – a Perugia, Sassovivo, Montelabate, San Benedetto del monte Subasio e San Salvatore di Monte Corona – e della patria del turismo culturale, Assisi, dove sorgono le basiliche di San Francesco e Santa Chiara.
L’Umbria è anche una fucina di prodotti gastronomici locali, come la torta al testo perugina, la crescia eugubina e i salumi di Norcia, di ricette a base di cacciagione – gnocchi al sugo di lepre, faraona alla leccarda e uccelletti allo spiedo – e di eccellenze locali, su tutte il tartufo e l’olio.
Il primo è protagonista di due mostre mercato solo nella città di Pietralunga. La prima si tiene a fine luglio ed è dedicata allo scorzone o nero estivo, la cui raccolta inizia il primo maggio e termina il 31 agosto, e l’altra al bianco pregiato – la cui raccolta va dal primo ottobre al 31 dicembre – e alla patata bianca di Pietralunga, una varietà autoctona di patata ideale per la preparazione degli gnocchi, per la sua dolcezza e pastosità.
Queste e le altre tipologie di tartufo, il bianchetto o marzuolo, che viene raccolto dal 15 gennaio al 30 aprile, il nero pregiato o nero di Norcia, che si raccoglie dal 15 novembre al 30 marzo, e il nero uncinato o scorzone invernale, la cui raccolta va dal primo ottobre al 31 dicembre, sono commercializzate da una fra le aziende leader del settore in Italia, Giuliano Tartufi.
Il fatturato di 12 milioni di euro, 50% in Italia e 50% all’estero, è il risultato del lavoro di 350 cavatori e della lavorazione del fungo ipogeo in prodotti trasformati, i più venduti dei quali sono la salsa tartufata e la spolverata di tartufo, una delizia in polvere da aggiungere a crudo.
L’azienda offre la possibilità, a chi lo desiderasse, di vivere in prima persona l’esperienza della raccolta dei tartufi, alla quale fa seguito una visita guidata in azienda.
L’altro prodotto di eccellenza, ancora poco conosciuto al di fuori dei confini regionali, è l’Olio Extravergine di Oliva DOP Umbria. Dopo il riconoscimento della denominazione ottenuto nel 1998, la regione è stata la prima ad avviare un processo di promozione del prodotto e del territorio, La Strada dell’Olio DOP Umbria. L’Associazione, nata nel 2004, ha l’obiettivo di diffondere la conoscenza del tema fuori dai confini regionali, in primis spiegando e argomentando la suddivisione nelle cinque sottozone: Colli del Trasimeno, Colli Orvietani, Colli Amerini, Colli Martani e Assisi Spoleto.
L’attività di promozione consiste anche in visite guidate a borghi storici e città d’arte, atelier di artisti e botteghe artigiane e in escursioni personalizzate, con muli, a piedi, in bicicletta e in mountain-bike.
La stessa associazione si muove anche per l’organizzazione di insolite attività, come la prima Anteprima dell’Olio Extravergine di Oliva DOP Umbria – tenutasi a Montone per far conoscere ai professionisti del settore le peculiarità dell’olio novello prima dell’arrivo sul mercato – e il Brunch Tour con Musica fra gli Ulivi nei sette weekend di Frantoi Aperti. La manifestazione giunta alla ventiduesima edizione, che ha l’obiettivo di far scoprire i retroscena della produzione dell’olio e i paesaggi in cui questo condimento nasce, è iniziata il 26 ottobre per terminare nel giorno dell’Immacolata.
Come gli abitanti del posto e come i risultati del loro lavoro.