Sulle orme di San Francesco
di Tony Lewis
Sono in Umbria nella ‘missione’ scopri la rotta per Headwater – con un lieve sapore religioso – per mettere insieme i percorsi del loro fantastico nuovo itinerario da percorrere a piedi, un itinerario che segue una parte dei 500 km della Via di Francesco da La Verna a Roma. Bene, spero che sarà fantastico... dopo averlo terminato!
A oggi, questo è il mio 60° viaggio per Headwater e ho selezionato, curato e documentato più di 250 servizi con appunti su percorsi a piedi e in bicicletta – alcuni solo per un singolo giorno di cammino, altri per un intero itinerario di vacanza a partire da zero. Recentemente ho messo insieme dei programmi di percorsi a piedi per il nuovo concetto monocentrico in Bretagna, Catalogna e Dordogna.
Da quando ho fatto il mio primissimo viaggio sul campo, le cose sono cambiate – molto. Tempo fa, tutto ciò che avevo era un pedometro, e un righello e un pezzo di corda per misurare le distanze della strada. Oggi mi sento come l’ispettore Gadget, con la mia unità GPS, il registratore vocale, le app dello Smartphone e abbastanza cavi e caricatori da aprire il mio personale franchising Currys PC World.
Molte persone mi dicono che è un sogno e che vorrebbero prendere il mio posto un giorno. Certo, potrebbe succedere, ma questo lavoro ha anche dei ‘momenti’ non proprio invidiabili. Sono stato colto di sorpresa da temporali ad alta quota molto spaventosi in Francia e sulle Alpi Slovene, e sono dovuto ritornare indietro a causa della neve alta fino alla vita nei sentieri di montagna delle Dolomiti. Anche se non è stato così difficile dover tornare indietro da lì dopo lo scioglimento, quando i pascoli risplendevano di fiori selvatici.
Altrettanto memorabile è stato quando ho camminato nove ore sotto la pioggia monsonica in Baviera, dove le mie mappe e i miei documenti erano ridotti a una poltiglia molliccia, e il mio registratore vocale non funzionava più – anche dopo averlo lasciato sul termosifone tutta la notte nella mia stanza d’albergo e aver usato il phon per asciugarlo. È già il terzo!
Non sto dicendo di aver dato il sangue per Headwater, ma una volta ho perso quattro unghie dei piedi sulla Costa Amalfitana – camminando con passo pesante con il mio nuovo paio di scarpe da trekking assolutamente nuove ed eleganti. Le ho ritrovate annerite nel modo meno attraente possibile sotto ai miei calzini. Settimane dopo, dopo molti scuotimenti, schiocchi e una delicata estrazione durante una pedicure, sono cadute tutte.
Detto questo, è un mestiere che assolutamente adoro. Non c’è niente di più gratificante che partire con un mare di possibilità messe in evidenza sulle mappe e con alcune coperture di base GPS da provare, e finire con un itinerario a piedi di cui andare fieri – uno di cui i clienti vacanzieri possono godere durante il loro cammino tanto quanto io mi sono divertito nel crearlo. Come dice il detto: ‘A bad day on the hills is better than a bad day in the office’ (Un brutto giorno sulle colline è meglio di un brutto giorno in ufficio).
Il mio ‘ufficio’ questa volta è il ‘Cuore Verde dell’Umbria’ e ho tantissime informazioni e consigli dai Ricercatori di Prodotti alla sede centrale Headwater. Gli hotel sono tutti al posto giusto (sempre un buon inizio) e i contratti firmati; tutto ciò che devo fare è unire i puntini e trovare dei percorsi a piedi appaganti che collegano Assisi a Spoleto. Ho delle opzioni di copertura GPS dal web, una guida turistica sul cammino di 15 anni fa e una biblioteca di mappe e documenti da Gigi, il nostro contatto dell’Ufficio del Turismo in Umbria. Dovrebbe essere facile, questa volta, ho pensato.
Per aiutarmi a trovare e pianificare l’itinerario, molto gentilmente San Francesco d’Assisi si è rivelato un pioniere di una parte della via, 800 anni prima (ma si è dimenticato di passarmi il suo file GPS). Quando fece il suo ultimo pellegrinaggio nel 1226 deve esser stato più o meno nello stesso periodo in cui i sentieri erano le ultime strade tracciate.
In questo viaggio, mia moglie Ludmilla è con me. Lei è come una seconda opinione per stabilire se le vie che troviamo sono adatte ai nostri clienti paganti, e se sono il meglio che possiamo mettere insieme – entro certi limiti: mi riferisco al fatto che devono collegare gli hotel. Lei è anche la mia guida morale e mi frena quando uso un linguaggio volgare se i sentieri pianificati non funzionano abbastanza o non sono adatti. Ma di solito c’è una soluzione, e io sono determinato (e testardo) abbastanza da trovarla, anche se si consumano molte suole delle scarpe e altrettante albe.
Il percorso da Valfabbrica ad Assisi è stato un inizio semplice e molto piacevole, con un degno finale alla maestosa Basilica di San Francesco. A parte le quattro ore di temporale e acquazzone che hanno messo alla prova i nostri impermeabili fino al limite – panini al formaggio bagnati fradici per pranzo! – tutto è andato bene, e il cielo è ridiventato presto azzurro per una giusta causa.
A seguire: da Assisi a Spello. Ci sono tre sentieri ‘ufficiali’ della Via di Francesco fuori Assisi, e un altro percorso chiamato Sentiero degli Ulivi. Tutto ciò che dovevo fare era seguire la migliore combinazione che potessero offrire gli scenari più vari e i migliori belvedere. Arrivati a Spello soltanto 10 ore dopo – giusto in tempo per il tramonto e il sorgere della luna – ce l’avevamo finalmente fatta e ci siamo guadagnati la nostra cena a base di pasta al chiaro di luna, due volte.
La copertura GPS che avrei avuto per la successiva destinazione, per Trevi, si è rivelata essere utile solo per chi fa parapendio. Ci toccò un sentiero di foresta verso una zona senza uscita con l’unica scelta di arrampicarci su una parete rocciosa dentro l’impenetrabile foresta, oppure un atto di fede vicino un dirupo di 50 metri con le fronde degli alberi in basso.
Abbandonando la tecnologia e utilizzando una mappa ‘vecchia scuola’, abbiamo seguito il sentiero manualmente, con dei segnali su massi giallo chiaro che ci guidavano. La prossima volta mi porterò vasetti di vernice e pennelli! Trevi si è rivelata essere il nostro luogo preferito dell’itinerario, ed è stato con la soddisfazione di un altro giorno ‘sudato e concluso’ che ho sorseggiato una birra fredda Moretti a cena nella piazza della chiesa.
Il cammino da Trevi a Borgo della Marmotta, un ‘Farm Resort’ lussuoso presso Poreta, è stato una gioia e anche relativamente facile da mettere insieme. Abbiamo combinato le vie sulla mappa, le informazioni della guida, alcune vecchie mappe militari e molti documenti GPS; mantenere il meglio e abbandonare il resto. Semplice, davvero.
Il percorso finale, da Poreta (saremmo voluti restare lì tutta la settimana) a Spoleto, doveva essere una passeggiata rilassante di 15 km lungo la Via di Francesco. Ma poiché eravamo contenti dei risultati, abbiamo camminato quasi 30 km e poco più, ed eravamo molto in ritardo per l’importante incontro con Gigi – e il sindaco. Ops!
In partenza da Roma il giorno seguente, siamo riusciti a mettere insieme cinque graziosi percorsi per un totale di 75 chilometri, che i clienti possono completare in una vacanza di 10 notti. Durante questo processo, abbiamo totalizzato un rispettabile percorso a piedi di 150 km in solo cinque giorni. Abbiamo completato il nostro mini-pellegrinaggio e abbiamo seguito con successo le orme di San Francesco – anche se con una o due deviazioni – e non ho mai perso una sola unghia del piede.
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