I borghi e i boschi del tartufo nero
di Michela di Carlo
TESTATA: Repubblica
DATA DI PUBBLICAZIONE: 15/2/2014
Il parco dei Monti Sibillini, con i suoi panorami, borghi, rovine e memorie, racchiude molte tesori. Tra questi, Norcia, la città del patrono d'Europa, San Benedetto (fondatore dell'ordine benedettino), e al tempo stesso oasi gastronomica conosciuta in tutto il mondo per l'antica arte della lavorazione del suino. È qui, tra campanili e torrette di guardia, strade fitte di botteghe alimentari e norcinerie, che Vincenzo e Federico Bianconi, ultima generazione di una famiglia che fa ospitalità e ristorazione in Italia dal 1850, hanno deciso di riportare agli antichi splendori Palazzo Seneca, eretto nel secolo XVI dall'omonima famiglia originaria di Piedivalle, per trasformarlo in una residenza di charme. Un'oasi di relax, mix di design e tradizione: 20 camere, 4 junior suite, un centro benessere, sale per banchetti, una scuola di cucina e un ristorante gourmet, Vespasia, a cura dello chef Flavio Faedi ispirato dalle abbondanti ricchezze del territorio. Tra tutte, il tartufo nero. Quello pregiato, arriva proprio da questa zona, tra i fiumi Nera, Corno e Sordo; si acquista a peso, fresco, da dicembre a marzo. Non a caso, "Nero Norcia", la Mostra Mercato Nazionale del prezioso tubero e dei prodotti tipici, è tra le più importanti rassegne dell'agroalimentare in Umbria (21- 22-23 febbraio e 28 febbraio- 1-2 marzo). Ma è la tradizione norcina a richiamare molti golosi. Noti fin dai tempi dei Romani, i macellai locali hanno trasformato la salumeria in un'arte nobile. Tra ciauscolo, corallina, coppa e l'immancabile prosciutto di Norcia Igp (stagionatura minima 12 mesi), c'è l'imbarazzo della scelta. Ottimi se accompagnati dalla birra artigianale Nursia, prodotta dai monaci, i silenziosi custodi della Basilica di San Benedetto, che sorge sulla piazza omonima, sopra i ruderi di un edificio romano del I-II sec. d. C. identificato, secondo la tradizione, come la casa dove nacque il Santo. Per i più avventurosi, a circa 28 chilometri da Norcia, ecco Castelluccio, dove si danno appuntamento gli appassionati di deltaplano, trekking e bird-watching. È "il tetto degli Appennini", nonché capitale delle migliori lenticchie igp. Proseguendo verso nord, si giunge infine a Gubbio. Piazza Grande è il suo salotto, con l'imponente terrazza, il Duomo, Palazzo del Podestà e Palazzo de Consoli, il principale polo museale. Qui sono custodite le Tavole Eugubine, sette lastre di bronzo ritenute il più importante testo di riti religiosi di tutta l'antichità classica. Lasciatevi poi tentare dalle specialità gastronomiche locali come la crescia (focaccia salata da mangiare ripiena) o la torta al formaggio, prima di proseguire verso Perugia. È la città che vanta un centro storico ricco di testimonianze etrusche, romane, medievali. Una passeggiata per Corso Vannucci permette in un colpo d'occhio di coglierne l'essenza: Palazzo dei Priori, il Duomo di San Lorenzo, la Fontana Maggiore. Da non perdere la Galleria Nazionale dell'Umbria, con la migliore produzione artistica della scuola umbra tra il XIII e XIX secolo. Doverosa una sosta al Chocostore, all'angolo di piazza 4 Novembre, per fare incetta di cioccolato dal packaging accattivante, o uno spuntino allo storico Caffè di Perugia, in via Mazzini. Poi via, verso Bettona, terra di viti e olivi, con il suo dedalo di viuzze e le imponenti mura etrusche. Tra i borghi più belli d'Italia.